Queste pagine...

... sono il mio muro del pianto, una valvola di sfogo per una persona che non riesce ad adattarsi alla normalità della vita quotidiana. Perdonate dunque la mancanza di tatto, di peli sulla lingua, magari di rispetto, che avrò nell'esprimere certe opinioni, a volte non proprio "politically correct". Fatevi sotto: ogni commento (purché costruttivo) è il benvenuto!

lunedì 27 ottobre 2008

Pet Society, ovvero la parodia delle nostre misere vite

Pet Society è un gioco online della Playfish, associato alla piattaforma Facebook, che ci permette di creare un animaletto con le sembianze che più ci aggradano (ma attenzione, solo all’inizio è gratis, poi i ritocchi successivi si pagano! Un po’ come la chirurgia plastica o i trattamenti estetici insomma…) e di assegnargli un nomignolo idiota.
Una volta completata la creazione, lo visualizziamo solo e annoiato in una casetta piccola, tristemente spoglia, nudo come un verme, sporco e con pochi spiccioli virtuali in tasca.

In cosa consiste il gioco? Nel far vivere in società questa bestiola.

Facile no? In fondo basta fargli fare quello che facciamo anche noi quotidianamente...
Ma andiamo con ordine: per prima cosa ci sono tre parametri da tenere costantemente alti: quello della pulizia, quello della salute e quello della felicità.

Il primo è il più facile da mantenere, abbiamo infatti in dotazione una saponetta. Una passata mattutina, qualche bolla di sapone e via, splendenti e profumati, pronti per affrontare il mondo.

Il parametro salute si alza facendo mangiare l’animaletto. Come? Come facciamo noi: si va al negozio di alimentari e si compra cibo. Più il cibo costa, più il livello di salute resta alto a lungo. Meno si spende e meno dura l’effetto. Con una cipolla da 5 monete si sta bene 1 minuto, con una bella e dispendiosa bistecca si va lisci fino a domani. Basta pagare, che ci vuole?

Il parametro felicità, oltre a essere collegato ai primi due (meditate gente, meditate…come si può infatti pretendere di essere felici se si è sporchi e affamati?), si alza in diversi modi: con le coccole virtuali, grattando la bestiola con una spazzolina che abbiamo in dotazione, giocando con lui a palla, con il freesbee o una corda per saltare, andando a trovare gli amici virtuali (ebbene sì, vediamo in città le case dei Pet dei nostri amici e possiamo andare nelle loro case per baciarli, ballare con loro, abbracciarli o chiacchierare) … ma qui viene il bello.
Tutto questo non gli basta. Lui infatti si rattrista dello stare nudo in una casa vuota e dobbiamo comprargli vestitini, mobili, fiori, ammennicoli inutili, tappezzerie nuove: tutto naturalmente disponibile nei negozietti virtuali della città virtuale della bestiola virtuale.

Ovviamente, come accade nelle nostre città, i negozi tirano fuori sempre articoli nuovi a seconda del periodo dell’anno e noi dobbiamo per forza avere quella nuova lampada con la zucca di Halloween, quel vestitino da Babbo Natale edizione limitata, o una bella finestra con le sbarre così si sta più sicuri… hai visto mai che entri qualche Pet rumeno a rubarmi il televisore nuovo!

Più si guadagna, più si accumulano punti e il livello del nostro Pet si alza nella società… ecco allora che ci ritroviamo una casa più grande (con nuovo spazio da riempire di nuovi mobili), giocattoli più belli (ma più difficili da usare), una fame sempre maggiore (questa è una delle cose che più mi fa riflettere).

Come nella vita vera, servono nuovi soldi! Come fare? Qui entano in gioco:
1) una banca virtuale, che tanto virtuale non è visto che permette di acquistare monetine farlocche spendendo monete vere con Paypal…
2) uno stadio in cui esercitarsi e competere in una corsa a ostacoli che ci permette, qualora vinciamo, di guadagnare ben 30 monete (certo è poca cosa in confronto agli stipendi dei caciatori, ma si sa che l’atletica è uno sport di serie C);
3) gli amici; sì perché andando a trovare i Pet degli amici e interagendo con loro guadagnamo sempre qualche monetina. Accidenti, che amicizie opportuniste… mi ricorda davvero qualcosa;
4) infine, se proprio non ce la facciamo possiamo sempre rivenderci qualche mobile o qualche abito passato di moda… ma attenzione che la tristezza è in agguato!

Per fortuna che almeno qui non c’è (ancora) il lavoro…

mercoledì 1 ottobre 2008

L'altra Sardegna

Come promesso, ecco il consueto raccontino post-vacanza.
Fremevate per l'attesa, eh? ^^

Allora, avete presente la Sardegna dei VIP, quella dei locali esclusivi e chiassosi, delle lussuose ville di politici e intrallazzoni, dei lungomare affollati di reginette dello spettacolo accompagnate dai loro papp.... ehm... mentori, dei paparazzi che vanno in cerca di poppe-al-vento su barche col vento-in-poppa?
Ecco, cancellate dalla mente tutto questo e concentratevi sulle immagini che seguono.

Spiagge lunghe, bianche, semi-deserte, battute dal vento, su cui sdraiarsi al sole ascoltando solo le melodiose conversazioni tra i gabbiani e il mare...














Nuraghi misteriosi, accessibili solo ai pochi intrepidi che si insinuano nella macchia senza paura di restarvi intrappolati al buio...














Curiose creature che appaiono sulle pareti delle grotte, come eterni guardiani...














Ed ecco a voi la Sardegna che preferisco. :)

Certo, bisogna prepararsi:
- ad attraversare strade tortuose dal fondo sconnesso, senza indicazioni né distributori di benzina per km e km, in cui dietro ogni curva potreste trovarvi davanti capre o maiali vaganti...
- a incontrare personaggi curiosi e inquietanti come i pastori che sbucano dal nulla e vi invitano "a vedere la fontana" acchiappandovi sottobraccio e tirandovi verso la macchia con le loro manone callose...
- a chiudere gli occhi di fronte a cani o gatti trattati "come bestie" e non come siamo abituati in città...
- ad aspettare un'ora sotto il sole che apra un'oasi, dato che il guardiano se n'è andato a casa perché "aveva da fare un lavoretto in falegnameria"...
- a digerire pesanti portate dal sapore forte e genuino, accompagnate da vini che vi faranno crollare addormentati come bambini.

Quella che si è parata ai nostri occhi dopo aver lasciato la patinata Golfo Aranci è una terra selvaggia, "vera", che riporta la mente a secoli fa, quando il rapporto fra l'uomo e la terra era ancora sbilanciato dalla parte della terra ed eravamo costretti a obbedire ai suoi capricci.
Hanno fatto da scenario al nostro viaggio montagne aspre e impervie, aride vallate in cui solo le cicale sembrano avere qualcosa da dire, boschi popolati solo da lecci secolari e ginepri ritorti, fredde grotte in cui l'acqua ha modellato colonne e volti, acque cristalline e turchesi popolate di pesci colorati.

Come al solito hanno attirato la nostra attenzione i gatti, più o meno domestici, che abbiamo incontrato durante tutto il viaggio: affettuosamente accuditi nel B&B in cui abbiamo dormito a Posada, scacciati (perché devono prendere i topi) dalle ciotole con gli avanzi destinate ai cani a Fortiches, abbandonati nel giardino di un hotel a S. Maria Navarrese, portati in vacanza come figli da una simpatica famiglia incontrata sul traghetto sia all'andata che al ritorno.


















Certo non sono mancati i momenti di sconforto causati dal caldo opprimente o da nuvoloni che sembravano non voler andare più via, da agriturismi troppo "agri" (sperduti nel nulla tra le valli del Supramonte e senza acqua calda), dalla vista di paesini forse un tempo caratteristici e ora devastati dalla speculazione edilizia, da problemi intestinali per ingestione di acqua di pozzo spacciata per potabile... ma anche questo fa parte di un viaggio "vero" e mi resterà comunque impresso nel cuore per molto tempo.

Per altre foto della Sardegna clicca qui.

Dove dormire e mangiare a Cala Gonone:
B&B Bue Marino: accogliente B&B con camere doppie (alcune con bagno altre senza), super pulito, in posizione strategica. Ha parecchie regole da rispettare e orari un po' "marziali" per la colazione, ma per 25€ a notte a persona vale la pena sacrificarsi un po'.

Pub Ristorante Roadhouse Blues: si trova sul lungomare di Cala Gonone, con bellissima terrazza sul mare. Ottimi primi piatti, pesce fresco e buonissime pizze. Prezzi medi.

Dove dormire e mangiare a Posada:
B&B I Gabbiani: Grande casa con giardino, prima colazione superba con marmellate fatte in casa, camere molto grandi con bagno in comune. 31€ a notte a persona.

Ristorante La Luna (loc. La Caletta): ottimi sia i primi piatti che la pizza, fantastici i vini, prezzi contenuti e personale gentile.

Dove dormire e mangiare a S. Maria Navarrese:
B&B La casa di Tina: unica cosa bella del paese, che per il resto è piuttosto triste. Miniappartamento superaccessoriato a 25€ a notte a persona.

Paninoteca Mc. Puddu's: il Mc Donald locale dove è possibile gustare bontà genuine come panino con pancetta e pecorino, pane e frittata, pane e fettina...